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Una piccola guida agli edulcoranti
Una piccola guida agli edulcoranti

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Che cosa sono gli edulcoranti?

Gli edulcoranti sono sostanze dal sapore dolce che vengono spesso utilizzate in alternativa al saccarosio, il comune zucchero da tavola. Sono prodotti di sintesi o di origine naturale che vengono impiegati largamente nelle bevande, in produzioni industriali o come comune dolcificante. 

In base alla loro origine, i dolcificanti si possono classificare come:

  • naturali: composti estratti da piante tra cui fanno parte l’eritritolo, la stevia, lo xilitolo, il sorbitolo, il mannitolo, il maltitolo, il lactitolo e l’isomalto
  • artificiali: composti di sintesi, come l’aspartame, la saccarina, il sucralosio e il ciclammato.

Quali sono gli edulcoranti naturali?

Tra quelli naturali quello più utilizzato negli ultimi tempi è sicuramente la stevia, ottenuta dall’omonima pianta originaria dell’America del Sud. Tra i dolcificanti naturali è il solo a non essere metabolizzato apportando perciò 0 kcal. Essa ha un potere edulcorante 200-300 volte maggiore rispetto al saccarosio. Tuttavia, in molti casi i prodotti identificati come stevia contengono additivi artificiali, stabilizzanti e aromi aggiunti. Inoltre, in caso di abuso di questo dolcificante si possono riscontrare casi di ipotensione e diarrea.  

Per quanto riguarda i dolcificanti derivati dai polialcoli, quali xilitolo, sorbitolo, mannitolo, maltitolo, lactitolo, isomalto apportano un contenuto calorico circa la metà del saccarosio ma un più basso potere edulcorante. 

Essi vengono metabolizzati solo parzialmente mentre una buona quota viene fermentata dalla flora batterica intestinale con produzione di acidi grassi a catena corta e gas. Se da un lato la non completa metabolizzazione ne riduce l’apporto calorico, la risposta glicemica ed insulinemica, dall’altro è causa di sintomi gastrointestinali sfavorevoli quali meteorismo, flatulenza e diarrea e per questo si raccomanda di non superare i 20 g/die.

Quali sono gli edulcoranti artificiali?

I dolcificanti artificiali devono il loro successo al fatto che pur avendo un altissimo potere dolcificante apportano 0 kcal. Questi composti fanno parte della categoria degli “additivi chimici” e devono essere obbligatoriamente riportati in etichetta. Inoltre, sulla base delle informazioni relative a proprietà chimiche e biologiche, tossicità e stime di esposizione nell’uomo, l’EFSA (agenzia europea per la sicurezza alimentare) ha stabilito una dose giornaliera accettabile (DGA), ovvero la quantità di sostanza espressa in g/Kg di peso corporeo che un soggetto può assumere durante tutta la vita senza incorrere in rischi per la salute.

Una piccola guida agli edulcoranti

Rischi e benefici

L’utilizzo di dolcificanti al posto dello zucchero, è stata suggerita come una possibile alternativa per ridurre l’apporto calorico, l’aumento del peso corporeo e le patologie associate all’obesità. Alcuni trials clinici hanno mostrato un beneficio sul peso corporeo, sulla steatosi epatica, sulla glicemia e l’insulinemia. Studi più recenti hanno però evidenziato che, in individui sani, un consumo elevato di dolcificanti artificiali induce lo sviluppo di un’alterata tolleranza glicidica e che tale effetto si origina da un’alterazione nella composizione della flora batterica intestinale. Un altro possibile rischio del consumo di questi dolcificanti è che il loro elevato potere dolcificante possa condizionare il gusto, aumentare quindi l’appetito e orientare il consumo preferenzialmente verso prodotti dolci con conseguenze inevitabili sul peso. Sebbene gli studi effettuati abbiano evidenziato la sicurezza in termini di tossicità di questi componenti, alcuni ricercatori ed organizzazioni avanzano dubbi relativamente agli effetti sulla salute per assunzione a lungo termine. Si può concludere che nonostante il grande interesse negli edulcoranti e negli alimenti che li contengono come potenziali strumenti per prevenire l’obesità o gestire la compliance dietetica del diabete, finora le evidenze sono deboli e contrastanti per sostenere i loro benefici. 

Pertanto, non è necessario etichettare lo zucchero come un veleno ed eliminarlo completamente dalla dieta di un individuo sano; è sufficiente non esagerare e seguire una dieta varia ed equilibrata. 

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